Nashville è una città sorprendente. Il suo soprannome “Music city” è ben meritato, ma anche il cibo riserva piacevoli sorprese. Ecco le mie avventure durante le 48 ore trascorse in città.
Quando siamo arrivati a Nashville quella sera d’agosto, c’abbiamo messo un attimo a entrare nel mood musicale. Il nostro airbnb si chiamava “music house” e le pareti erano letteralmente ricoperte di LP in vinile. Mi sono trattenuto da suonarne subito uno solo perché stavamo morendo di fame. Mollate le valigie ci siamo diretti immediatamente a un’istituzione culinaria della città.
PRIMO PASTO: POLLO PICCANTE E DENTIERE D’ACCIAIO
Ci siamo diretti in macchina fuori città nel posto conosciuto per aver inventato (o perfezionato, secondo altri) una specialità di Nashville: l’hot chicken, il pollo piccante. Non potevo perdermelo. Quando arriviamo al Prince’s hot chicken shack scopriamo che non è un ristorante, ma un chiosco take away con alcuni posti a sedere. Questa è una zona popolare della città, gran parte dei clienti, di colore, sono abituali. C’è anche qualcuno bianco in giacca in cravatta, evidentemente passato direttamente dopo l’ufficio. I forestieri non sembrano tantissimi. Di stranieri neanche l’ombra. E, infatti, quando è il nostro turno la ragazza in cassa ci chiede subito di dove siamo. “Sono dell’Italia” dice alla signora seduta su una sedia in cucina (senza dubbio la signora Prince) e lei ha ribattuto “la settimana scorsa ce n’era uno della Francia”. Oltre al tipo di pollo (petto, coscia, 1/2, intero) all’ordine si specifica il livello di piccantezza desiderato. Nella scala che va da “plain” a “xxxhot” rischio un “medium”, Joanna è più prudente e chiede il meno piccante.
Da questo momento, inizia un’attesa infinita. Ci rendiamo conto che la gente del posto viene servita prima senza tener conto dell’arrivo e aspettiamo con i crampi allo stomaco. Nel frattempo si siede vicino a noi un ragazzo afroamericano che inizia a mangiare il suo pollo. Dopo un po’ mi rivolge la parola. Momento d’imbarazzo. Non capisco assolutamente niente di quello che dice! E soprattutto ha una dentiera di acciaio completamente liscia, decisamente minacciosa! Dopo un po’ riesco a intuire le sue parole e accenno una conversazione. Quando scopre che ho ordinato piccante “medium” sgrana gli occhi ed esclama: “Accidenti sei uno tosto!” Joanna scoppia a ridere, io incomincio a preoccuparmi.
Dopo un’ora e mezza finalmente chiamano il nostro ordine. Lo raccolgo con scatto da centometrista e scarto il pacco. Il mio 1/2 pollo medium hot si presenta sopra due fette di pan carrè, con cetriolo sottaceto (come contorno ho preso anche del cole slaw e fagioli). Il colore è di un rosso ruggine. Fa sudare solo a guardarlo. Prendo coraggio e lo azzanno. Ahhh, sì è decisamente piccante. Ma per fortuna non solo di peperoncino (è un mix di spezie), per cui riesco a mangiarlo tutto. Il pollo è buono ed è fritto bene – croccante fuori e morbido dentro – ma effettivamente troppo piccante per goderselo bene (per i miei gusti). Consiglierei (per chi comunque ama il piccante) di stare sul “mild” al massimo. Comunque, a parte lingua e labbra insensibili per 3-4 ore, non ho avuto problemi particolari. E la serata era appena iniziata.
Nashville hot chicken (1/2 pollo), 11$+tasse*
Prince’s hot chicken shack – 123 Ewing Dr Ste 3 Nashville, TN
PRIMA MUSICA: IL GIRO SULLA STRIP
La prima serata a Nashville non poteva concludersi che con un giro sulla celeberrima strip. Ogni visitatore ci deve venire e noi non manchiamo. Una cosa così non l’avevo mai vista. Su di un tratto di 300 metri si trovano uno di fianco all’altro una sessantina di locali che fanno tutti musica dal vivo. Sul marciapiede si sente una babele musicale, a ogni passo senti un brano diverso. Contrariamente all’immagine di Nashville fuori dagli States non si tratta solo di Country. Nashville, infatti, ha una scena musicale variegatissima, in cui tutti i generi hanno spazio e la professionalità dei musicisti è proverbiale nel paese. Sulla strip, comunque, la musica prevalente è il rock e i gruppi sono in genere cover band (memo: dare la mancia se si fa una richiesta). Abbiamo provato tre locali diversi. Il migliore la terrazza dello Stage – non facile da raggiungere, l’abbiamo trovato grazie a una dritta. È stato bello vedere in giro gente di tutte le età, divertirsi con musica live. In Italia è più facile incontrare un orso polare in tangenziale che trovare sessantenni che ballano senza complessi in un rock bar.
Un salto sulla strip è nell’agenda di ogni turista a Nashville. Fatto. Grande serata. Per la seconda dovevamo trovare qualcosa di completamente diverso.
SECONDO PASTO: CARNE E… CIME DI RAPA
A pranzo del secondo giorno andiamo senza indugio nel locale tipico più classico di Nashville, Arnold’s (No, non è quello di Happy Days). E infatti a mezzogiorno c’è la coda fuori, in gran parte turisti. Eppure il locale è molto semplice, fondamentalmente una tavola calda self service. La formula (meat & three) prevede la scelta di un piatto principale di carne (o a volte pesce) e tre contorni a scelta, ma si possono prendere aggiunte a parte. Il menu cambia ogni giorno, ma ci sono anche specialità del giorno: oggi propongono le BBQ spare ribs (costolette di maiale) con glassatura alle ciliegie.
La coda si smaltisce velocemente, il clima è gioioso e le persone che lavorano alacremente dietro il bancone sembrano spigliati. La signora dietro di noi – viene dalla California mi pare – ci chiede di dove siamo: si vede lontano un miglio che non siamo americani. In breve tempo, ci si incolonna lungo un bancone in cui vengono serviti i piatti sul momento e consegnati su vassoietti. Dopo 15 minuti siamo passati dal parcheggio al tavolino. Nel piatto ho le spare ribs, le prime che mangio in America. E sono un sacco buone. Per contorno ho preso del purè e il turnip una cosa verde che non era la più invitante, ma è una “verdura locale”. La assaggio, sembra cima di rapa. Il contorno migliore è di gran lunga il cole slaw, chiaramente fatto partendo da verdure fresche. Decisamente un ottimo pasto, in un luogo caratteristico.
Cherry smoked BBQ spare ribs con tre contorni, 10,74$ + tasse*
Arnold’s Country Kitchen – 605 8th Ave S, Nashville, TN
SECONDA MUSICA: I MUSEI MUSICALI
L’attrazione più famosa di Nashville è senz’altro la Country Music Hall of Fame. Un palazzone visitato da chiunque passi in città. Il percorso include una serie infinita di teche contenente memorabilia di artisti che hanno fatto la storia del country a partire dai pionieri sui monti dell’Alabama fino a Taylor Swift. Del 99% di loro in Italia non avete mai sentiti parlare, ma la visita merita comunque. Notevole la sala rotonda con i membri ufficiali della hall of fame, un insieme imponente decine di volti in bronzo in bassorilievo, e la parete con centinaia di dischi d’oro.
Dopo esserci presi uno shake al Goo Goo shop, ci siamo indirizzati al Johnny Cash museum, un museo piccolino ma ben curato che ci ha permesso di ritrovare e scoprire molte cose del mitico man in black. Ad esempio, la sua passione per i carcerati e le comparsate in telefilm e film.
Questa parte della visita a Nashville è stata la più scontata (la musica country), ma è stata piacevole perché questa città ha varie anime e questa è la più famosa.
TERZO PASTO: IL BURGER DEL FARMACISTA
Per cena ci siamo decisi a provare quello che i vari autisti Uber e Lyft ci hanno unanimemente segnalato come il miglior hamburger in città. Il posto è nella zona est e si chiama Pharmacy, perché – indovina – era una farmacia. Entrando ci siamo ritrovati in una sala piccolina e abbiamo temuto di essere rimbalzati. Invece, ci hanno portato sul retro dove c’è un dehors enorme con una serie ampissima di tavoli e banchi di legno (che loro chiamano alla tedesca Beer Garden). Aspettando di essere accomodati ci siamo fermati al piccolo bar all’aperto che serve ottima birra artigianale e cocktail.
Quando finalmente ci siamo seduti ho scelto il farm burger, con prosciutto di campagna, bacon affumicata con legno di melo, uovo e senape allo sciroppo d’acero. Porzione decisamente grande, il bun era leggermente croccante all’esterno, la carne era saporita, le patate dolci fritte di contorno ok: nel complesso molto buono. Unica pecca la cottura media (a me piace al sangue) e il cameriere non ci ha chiesto come la volevamo (una nota sul menu dice che devi chiedere tu). L’avessero fatto sarebbe stato il miglior burger che ho mangiato finora negli States.
Farm Burger, 10,5$ + tasse*
The Pharmacy, 731 Mcferrin Ave, Nashville TN
TERZA MUSICA: IL CLUB ALTERNATIVO
Per la nostra ultima notte a Music City volevamo andare in un locale frequentato dalla gente che qui ci vive. Mi sono fatto consigliare da un ragazzo che stava qui da un anno – il passaparola è meglio di tripadvisor! – che mi ha svelato che la zona più cool del momento è East Nashville e mi ha segnalato alcuni locali. Di questi lo Spot 5 mi è stato confermato da altri. Ed avevano ragione! Il locale ha un atmosfera intima fantastica. Quando siamo entrati ci saranno state un centinaio di persone e stava suonando una band che definirei di glam rock (ma probabilmente loro non saranno d’accordo), il cantante quarantenne era vestito come Steven Tyler degli Aerosmith e aveva davanti a sé una valigia da cui estraeva strani oggetti ad ogni brano. Non comprerei un loro disco, ma sono stati divertenti.
Quando stavamo per andarcene ci ha fermato quello che pensavamo fosse il gestore. “Rimanete, tra poco viene la band di Baby Face per fare una jam session”. Beh, non potevamo dire no. Dopo pochi minuti abbiamo visto il tizio suonare e cantare da dio insieme a un gruppetto di musicisti che sapeva il fatto suo (che fossero quelli di Baby Face non ci giurerei). Grandissima serata. Mi sono sentito uno del posto.
The Spot 5 – 1006 Forrest Ave, Nashville, TN
In conclusione, ho adorato Nashville. Musica e cibo si sono intrecciati in modo perfetto. La città ha una vibrazione molto positiva. La gente è cordiale e ti rivolge la parola (in questo si nota la grande differenza degli stati americani del Sud). Posso capire perché in questo momento sia una delle città americane che più cresce di abitanti. Se vai prova a chiedere alla gente del posto. Ti risponderanno immancabilmente “X persone al giorno si trasferiscono a Nashville.” Il numero può variare da 80 a 500 a seconda con chi parli. Questa cosa qui l’adoravo.
Questo è tutto su Nashville! Hai già letto il post su PHILADELPHIA?
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