Un negozio di abbigliamento di quartiere regala lezioni di ballo
Ma inseguo anche ispirazioni quotidiane. Idee, creatività, ironia, arte, paradossi, visioni, suoni, profumi. In una parola, prospettive insolite sulla solita realtà.
Il più delle volte non facciamo attenzione a ciò che ci circonda. Siamo di fretta, distratti o semplicemente diamo per scontato che tutto è familiare, che “lo conosciamo già”. Quante occasioni ci stiamo perdendo!
Ho buone notizie. La prossima volta che torni da un viaggio meraviglioso, non essere triste. Quello è il momento ideale per iniziare a guardare “casa” con occhi diversi. Ci saranno sorprese, vedrai.
Adoro l’idea che in qualsiasi istante, dovunque ti trovi, puoi avere una nuova ispirazione.
Sotto la doccia, in coda al supermercato, mentre guidi la macchina... Possiamo agevolarlo? Sì, con il giusto atteggiamento. Essere aperti alla meraviglia. Guardati intorno e non essere troppo sicuro di ciò che vedrai. È facile, i bambini sono dei maestri in questo. Abbiamo solo dimenticato come fare.
Mi piace immaginare le ispirazioni come coloratissime farfalle, possono volarti intorno in qualsiasi momento e riempirti di stupore. Apri gli occhi e l’anima e guarda intorno in modo diverso. Sarai anche tu un cercatore di farfalle, un butterfly hunter.
Una regola fondamentale che devi capire è che non si può controllare l’ispirazione o tenerla per sé. Se lo fai, muore. A cosa serve collezionare farfalle in una vetrina?! L’ispirazione è qualcosa che puoi afferrare ma non puoi possedere.
Questo vuol dire che con l’ispirazione non puoi cullarti sugli allori. Devi mantenerla viva, devi condividerla! Ti ci vorrà poco per capire che passando da una persona all’altra si trasforma, diventa qualcosa di nuovo, di fresco. È come lasciare andare una lampada di carta su un fiume: non puoi prevedere dove toccherà terra. Ma di sicuro, nuove ispirazioni verranno da te, come ricompensa. Condividere ispirazione per ricevere ispirazione, quanto mi piace!
Ciao sono Philippe, un italiano con il nome francese. Succede quando la mamma è della Corsica e papà toscano. Comunque, potete chiamarmi Phil.
Quarantenne, vivo a Milano e mi guadagno la pagnotta facendo marketing. Sono sicuro che il bello deve ancora venire. Adoro il cibo di strada e mi affascinano gli strumenti musicali tradizionali (ne ho 8 a casa) e i proverbi locali. Ma soprattutto mi conoscere le persone, per condividere nuovi punti di vista e scoprire quei dettagli della vita d’ogni giorno che ti danno il gusto di una cultura, dell’umanità in genere.
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